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Chi ha paura della morte?

Nell’iconografia antica, una delle molteplici rappresentazioni della morte è uno scheletro munito di falce.

Il Tarocco di Marsiglia ritrae la minacciosa e inquietante figura nell’arcano XIII – l’arcano senza nome.

Oggi anche la persona tarologicamente più analfabeta sa che le immagini del Tarot possono (devono!) essere lette a vari livelli.

Persino i cani e i porci sanno che l’arcano XIII può simboleggiare un cambiamento profondo, radicale, magari doloroso o spaventoso. E non c’è bisogno di essere filosofi per capirne il motivo: di fatto la morte è la trasformazione più radicale – e a volte più spaventosa – alla quale, ineluttabilmente, tutti gli esseri viventi vanno incontro.

Arcano XIII, detto "La Morte"

Occorre però ricordare che ogni icona del Tarot è parte di un unico insieme i cui elementi sono strettamente e profondamente connessi tra di loro. Si ricordi anche che gli arcani maggiori sono numerati perché si collocano all’interno di una sequenza ben precisa.

Perciò ogni volta che osserviamo una carta dobbiamo pensarla in relazione perlomeno alle due carte che, all’interno di questa sequenza, le sono adiacenti; ergo, qualsiasi significato attribuiamo a un’icona, dobbiamo poi essere in grado di giustificarlo dimostrandone la congruenza non solo con le immagini, i simboli e i codici presenti nell’icona stessa, ma anche con quelli che si trovano nell’icona che la precede e in quella che la segue.

Un paio di giorni fa mi trastullavo con TEMPERANCE tra le mani, e ho notato come le braccia dell’angelo e l’acqua delle brocche formino una sorta di culla, un abbraccio che somiglia a quello di una mamma che tiene in grembo la sua creatura appena nata.

L’analogia visiva è supportata dal contenuto archetipale dell’icona: Temperanza, sebbene non sia una madre né tanto meno un essere umano, veicola il concetto di protezione (l’angelo custode); e cosa c’è di più protettivo, per un cucciolo appena venuto al mondo, dell’abbraccio della propria madre che lo stringe al petto?

Tornando ai cani e ai porci di poc’anzi, una cosa già detta e stradetta è che LE PENDU evoca, otticamente e simbolicamente, un feto – con tanto di cordone ombelicale – ben sviluppato e forse già pronto ad abbandonare l’utero che gli ha fatto da nido.

Anzi, direi che la testa sta già cominciando a fuoriuscire dalla vagina!

Ecco dunque che, osservando le tre carte in sequenza, possiamo fare una piccola narrazione – che, ovviamente, è solo una delle infinite immaginabili.

LE PENDU è il neonato che viene fuori; TEMPERANCE è l’abbraccio benevolo e protettivo della mamma; e l’arcano XIII altro non è che l’inevitabile taglio del cordone ombelicale. Un taglio che separa il bimbo dalla madre, sì, ma per consentirgli poco dopo di ricongiungersi ad essa in una forma nuova (l’unica possibile…).

Ed ecco che una semplice storiella, coerente con le immagini e con la relazione tra le stesse, arricchisce il vocabolario ottico di questo affascinante libro che è il Tarocco di Marsiglia.

tarocchi

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