Articoli

666: oh, merda, il Diavolo mi è entrato in casa!

Mi è entrato il Diavolo in casa!

Tempo fa, a caccia di testimonianze sulle credenze popolari in merito ai tarocchi, ho iniziato a intervistare persone incontrate per strada (le interviste le trovi tutte qui).
A Messina mi imbattei in un personaggio pittoresco che candidamente dichiarò: “I tarocchi fanno parte del satanismo, vengono considerati come qualcosa che porta al male. Le persone che fanno i tarocchi col tempo si avvicinano al Diavolo e si allontanano da Gesù; perché chi fa i tarocchi […] crea problemi a chi li riceve […] e sono anche delle persone non veritiere, perché dicono falsità, ti imbrogliano…”

Ora, lasciando perdere il satanismo – che è un termine dai così tanti significati (alcuni fraintesi, molti ignorati) che a volerli sviscerare tutti ci metteremmo mezza giornata – vediamo chi è che considera i tarocchi “qualcosa che porta al male”, qualcosa che “avvicina al Diavolo” (e anche sul diavolo per ora lasciamo stare, sennò non ce ne usciamo più… ma ce ne sarebbe da scrivere!).

 

Tarocchi: le icone dannate.

Certo che, a proposito di diavolo, mi viene facile immaginare la reazione di un bigot… ehm, di un fervente cattolico che, nella propria ignoranza del magistero tarologico, si trovasse davanti a una serie di figure numerate in cui…

  • il diavolo non solo è imparentato al papa – avendone lo stesso grado numerico – ma è addirittura collocato su un livello superiore;
  • ben prima del papa appare la papessa, che oltretutto col papa ci ha fatto un figlio;
  • Satanasso in persona sta a guardia della porta della Casa-Dio;
  • c’è un tetramorfo nel quale, al centro dei quattro evangelisti, al posto del Cristo figura la Maddalena seminuda…
“Eresia! Blasfemia!”
Chi si scandalizza davanti a certi simboli ignorandone totalmente il profondo significato iniziatico, e chi (diabolicamente!) persevera nell’errore di condannare al rogo i tarocchi senza nemmeno provare a documentarsi… bé, queste persone direi che possiamo anche evitare di prenderle in considerazione, giusto? 

Se un prete, o un professore di religione, o un qualsiasi bacchettone pronunciasse la fatidica sentenza: “I tarocchi sono roba del demonio”, io ribatterei: “Sai di cosa stai parlando? Hai idea di cosa siano davvero i tarocchi?”.
E mi stupirebbe ricevere una risposta distante dalle becere credenze popolari e dai superstiziosi preconcetti che aleggiano intorno a queste carte così bistrattate.

Ma andiamo avanti.

Cosa dice la Chiesa?

Se vai a leggerti il Catechismo della Chiesa Cattolica, che puoi scaricare dal sito del Vaticano, trovi un paio di passaggi interessanti:

2116: Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene «svelino» l’avvenire […]

Ecco, partiamo da qui: il fatto che i tarocchi siano necessariamente utilizzati per “svelare l’avvenire” è un preconcetto bello e buono.

Vero è – aimè! – che centinaia di cartomanti li usano per prevedere il futuro; e vero è che – sì! – di fatto  i tarocchi possono funzionare come strumento predittivo (per amor di chiarezza, questo concetto lo spiego meglio nel video quaggiù), sebbene nella maggior parte dei casi prevedere il futuro sia inutile, se non dannoso.

 

sciamano
diavolo

Tuttavia esistono molteplici utilizzi dei tarocchi che non implicano previsioni o profezie: per cui è assolutamente errato relegare questo strumento al campo della mantica!

Il primo equivoco l’abbiamo individuato.
Procediamo?

2115: […] il giusto atteggiamento cristiano consiste nell’abbandonarsi con fiducia nelle mani della provvidenza per ciò che concerne il futuro […]

 

Su questo passaggio vorrei esprimere solo un mio dubbio: ma allora guardare le previsioni meteorologiche è peccato? La Chiesa disapprova chi, per organizzarsi la settimana di ferie, controlla il meteo anziché abbandonarsi con fiducia alla divina provvidenza?
Non per fare il polemico: sono realmente perplesso!…


Dio, profeti e profezie.

Sempre al punto 2115 del Catechismo si legge: “Dio può rivelare l’avvenire ai suoi profeti o ad altri santi”.
E chi sono i suoi profeti?

Molto saggiamente, in una sua meditazione del 2018, Papa Francesco ha affermato: “La Chiesa ha bisogno che tutti noi siamo dei profeti”.

Il che implica che tutti noi possiamo essere profeti.

E senza dimenticare che il profeta, più che rivelare l’avvenire, svela il volere di Dio, perché mai un lettore di tarocchi non potrebbe svolgere la funzione di profeta? Cosa impedisce a un operatore tarologico di essere anche un “profeta di speranza”, che “apre porte e risana radici”?

“Ma… Attila! Proprio il fatto di leggere i tarocchi è l’impedimento! Un buon cristiano non ha bisogno dei tarocchi per vedere qual è il volere di Dio e comunicarlo al prossimo!”

Forse è vero. Ma che male c’è a chiedere un segno?
Se Dio si manifesta in ogni cosa, e ci parla esclusivamente attraverso segnali (un po’ come fa il Tarot!), perché mai certi segnali possono essere una manifestazione divina e altri no? Perché mai tre carte estratte a caso da un mazzo ben mescolato non potrebbero essere una risposta data da Dio stesso al postulante che lo interroga per mezzo dei tarocchi?

“Perché i segni arrivano dal cielo quando Dio li invia, non quando li chiediamo noi!”

Sciocchezze!
Non è stato Gesù in persona a rispondere ai suoi discepoli, che lo invitavano a insegnar loro a pregare: “Chiedete e vi sarà dato”? (Luca 11,9)
Che male c’è nel chiedere un segno?

“No! I segni non si devono chiedere, perché…”

Ma basta, chiudi un po’ il becco alla buon’ora!
E leggi, piuttosto, quest’interessante articolo – scritto da un teologo coi controcoglioni – che tratta il tema in argomento e che si conclude con la bella e sensatissima frase: “Chiedere segni a Dio per orientarsi secondo la Sua volontà non è un affronto a Dio, ma è un confronto innamorato con il Suo volere… è incamminarsi sulla via della santità…”.

E di fatto chi domanda un segno ai tarocchi – o a qualsiasi altro oracolo – è una persona che si è più o meno profondamente smarrita, e ha bisogno di ritrovare l’orientamento secondo la volontà della propria Anima.
E siccome l’Anima altro non è che la scintilla Divina, la volontà dell’Anima altro non è che quella di Dio.

E i tarocchi sono uno strumento divinamente efficace per riconnettersi con la propria Anima!

Bene… adesso riceverò la lettera di scomunica? 😀

diavolo in casa
Un diavolo che si sta fumando la Casa-Dio come se fosse un sigaro... porco diavolo! 🙂

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *